REBUTIA E SURFINIA

Una piccola Rebutia ed una pianta di Surfinia condividevano il davanzale di una finestrella di una graziosa casa di campagna. Sistemate dentro vasi di coccio, si trovavano vicine, quasi si toccavano ed ogni giorno una bambina si prendeva cura di loro con grande amore.

Surfinia era rigogliosa e aveva tanti fiori di color rosso porpora dai petali vellutati. Si vantava della sua bellezza e non capiva come mai quella misera pianticella globosa l’avesse come vicina e ricevesse le medesime attenzioni. Era così diversa! _ Sei piena di spine, nessuno ti può toccare perché pungi e fai male e non hai neanche un fiore!- diceva.

Rebutia non ribatteva. Se ne stava ammutolita. Che ci poteva fare! Era fatta così! Nessun insetto osava avvicinarsi a lei e fare amicizia era davvero difficile. Forse, fra un po’, anche la bambina si sarebbe stufata e non l’avrebbe più curata. Intanto il tempo passava, faceva molto caldo, Rebutia dimostrava di amare il sole e di saper resistere ai suoi raggi cocenti. Poi un giorno si accorse che fra le sue spine erano spuntate alcune piccole protuberanze pelose.

Lei se ne vergognava molto, non poteva nasconderle. Surfinia la trovava ancora più ridicola. Ad ogni spuntare del sole quegli strani bozzoli diventavano sempre più voluminosi, finché una mattina Rebutia sentì che stavano per esplodere, che non c’era più modo di trattenerli.

D’improvviso avvenne la cosa più inaspettata e straordinaria: quei bottoni si aprirono e dei maestosi fiori arancio, dalle delicate sfumature gialle, si drizzarono imperiosi sopra di lei. Erano grandi, grandi! Rebutia era gioiosa e soddisfatta. Non era solo un’insignificante “ palla” di spine! Bastava solo aspettare il momento giusto…

In quanto a Surfinia, capì che esistono piante speciali… e i Cactus sono proprio così!

Lavinia – 18 anni (Lucca)