IL SOGNO DI SINDRO

Premessa

Questa storia, nasce osservando il comportamento di Kevin in quei momenti nei quali si rapporta con gli altri, specialmente con chi ha delle difficoltà più o meno apparenti o visibili ed in certe rare occasioni nelle quali riesco a confrontarmi con Lui su alcune tematiche legate alla Sua patologia. Quando riesco a non farlo fuggire dal discorso e a cambiare argomento si confida un pò e mi dice che vorrebbe che tutti avessero la possibilità di poter fare quello che desiderano: Lui desidera la parità, vuole libertà, pretende uguaglianza e rispetto verso qualsiasi diversità ……. ”Papà certe cose non le capisco e adesso che sono grande mi fanno pure incazzare”.
Questa favola che abbiamo pensato insieme per i più piccoli ma non solo, rappresenta il desiderio di chi, parte con un giro di cronometro di ritardo per la maratona della vita ma immagina che al traguardo si possa arrivare tutti insieme per non far rimanere nessuno ai piedi del podio…
Resterà un sogno?

IL SOGNO DI SINDRO

Tutto accadde in una notte di luna piena, una meravigliosa luna piena: era perfettamente rotonda, anche le stelle che giocavano intorno a Lei erano ordinatamente allineate e tutte avevano la stessa lucentezza e la finestra aperta della Sua camera faceva da cornice a questa immagine che sembrava stampata sulla parete della stanza. SINDRO, così si chiamava il ragazzino che dal Suo letto guardava stanco quel quadro prima di addormentarsi in una calda serata d’estate. Si, era estate, la scuola era finita e SINDRO pensava ai Suoi compagni e cercava d’immaginare come avessero potuto passare quei mesi lontani dai banchi e dai compiti: ci sarà chi andrà al mare, chi in montagna, chi in campagna. Tra quei pensieri chiuse gli occhi, la stanchezza vinse e si addormentò.
SINDRO era un ragazzino esile e minuto, aveva un carattere forte, una spiccata sensibilità, era intraprendente e sognava in grande ma non capiva cosa lo frenasse per poter finalmente competere alla pari degli altri e spiccare il volo. In quella notte speciale il sogno che fece riuscì a cambiare il Suo modo di essere e finalmente si aprì al mondo, il mondo che non aspettava altro che accoglierlo così com’era: con i Suoi limiti, i Suoi pregi ed i Suoi difetti.

Da quella finestra iniziò a soffiare una leggera brezza che portava nella stanza tutti i profumi dell’estate e in lontananza si apriva una strada sterrata dalla quale SINDRO scorse un omino con una valigia che veniva verso di Lui. Si avvicinava sempre di più finché, quando fu a breve distanza dal ragazzino, lo invitò a raggiungerlo: ”SINDRO cosa fai ancora a letto vieni qua abbiamo tanto da fare!” Gli gridò a gran voce e SINDRO, incuriosito più che mai da quel strano personaggio, gli si avvicinò: “Ma io stavo dormendo e fuori dalla mia finestra non c’è mai stata una strada. Chi sei, da dove vieni e come hai fatto ad arrivare fin qui?” gli chiese. L’omino, deciso più che mai gli disse: “Sto andando in cerca dei sogni, sto passando da tutti i bambini, dai ragazzi, dagli adulti e anche dai più grandi, quelli che chiamano anziani e non ci crederai….. tutti hanno dei sogni e se ci credono fino in fondo, un giorno, forse, li vedranno esauditi. Io sono MEDI l’acchiappa sogni e ho il compito di caricare i sogni che raccolgo in questa valigia e di portarli alla Luna che penserà e poi deciderà se realizzarli.

MEDI gli spiegò che era da tanto tempo che gli era stato dato quel compito e che si sarebbe concluso quando anche Lui avesse potuto realizzare il Suo e chiese a SINDRO di accompagnarlo per un pò nel Suo viaggio perché era stanco di camminare da solo. Iniziarono a camminare ed incominciarono ad incontrare i sogni: quello di DIVENTARE RICCO, di DIVENTARE FAMOSO, di AVERE UNA BELLA CASA, di AVERE UNA BELLA AUTO, di POTER VIAGGIARE, DI AVERE POTERE E COMANDARE e di altri sogni simili ma, che una volta portati alla Luna, il più delle volte non venivano realizzati.

MEDI spiegò a SINDRO che a volte esistono dei sogni che non possono essere esauditi in fretta perché c’è bisogno di tempo per realizzarli, come per esempio: il sogno di AVERE UN LAVORO, quello che ci sia LA PACE NEL MONDO, che TUTTI ABBIANO DA MANGIARE, che TUTTI I BAMBINI VIVINO UN’INFANZIA FELICE, quello di POTER CURARE CERTE MALATTIE, …. i sogni più importanti per i quali la Luna sta lavorando di più, con impegno e per i quali ha anche bisogno d’aiuto per portarli a buon fine.

Lungo il loro cammino incontrarono così anche gli “aiutanti della luna”: maghi, fate, inventori, dottori, ricercatori, capi di stato, molti uomini importati e tanti volontari che insieme formavano la squadra che aveva il compito d’aiutare la luna a rendere possibili i sogni.

In un angolino trovarono anche una fata, ormai anziana, contornata da un gruppo di bambini che si assomigliavano in tante cose e che, notando l’imbarazzo di SINDRO, proprio grazie alla caratteristica che li contraddistingueva maggiormente, ovvero una sensibilità non comune, lo invitarono a sedersi con loro.

La signora quando vide SINDRO lo riconobbe e gli disse che lo stava aspettando: era una dottoressa e si chiamava NOONAN. Lei sapeva del sogno di SINDRO, si rese disponibile ad aiutarlo e gli chiese di raccontarlo e di condividerlo con gli altri bambini. Così SINDRO cominciò a raccontarsi: voleva fare tante cose, quelle semplici che fanno tutti i ragazzi della Sua età ed il Suo sogno era proprio quello di poter vivere una vita PIENA e NORMALE, niente più.

Il sogno più banale e più scontato che molti vivono senza mai immaginare minimamente di sognare, quello più vero ed importante, lo stesso che portava nel cuore MEDI che così potè scoprire la vera ragione del Suo cammino e completò il Suo compito.

Tutto questo fu reso possibile con l’alchimia dell’incontro tra i tre personaggi di questa favola SINDRO-MEDI-NOONAN.

SINDRO sta ancora sognando e grazie a molti altri amici sta dando una mano agli “aiutanti della luna” perché il Suo sogno possa diventare realtà e quella finestra della Sua cameretta rimanga sempre aperta per incontrarne ancora molti altri come Lui e poter caricare anche i loro sogni nella valigia e continuare il viaggio che aveva iniziato MEDI, l’omino acchiappa sogni.

La diversità è una ricchezza, l’enorme varietà di caratteristiche individuali sono un patrimonio inestimabile, coltiviamo la nostra rarità, facciamola conoscere, abbattiamo tutte le barriere ed assaporiamo comunque e sempre la bellezza della vita.

Kevin 18 anni – con papà (Vicenza)