La storia di Valerio non è un tesoro da conservare .

Lombardia…

la storia di Valerio non è un tesoro da conservare . Se mettiamo i ricordi nero su bianco li facciamo vivere per sempre e così, ancora una volta, lui rivivrà nelle mie parole. Valerio non c’è più, è vissuto pochissimo, trentatré giorni. Quando è nato io ero preparata perché ho avuto la fortuna di aver conosciuto medici così in gamba che già durante la gravidanza avevano capito che quel cucciolo d’uomo avrebbe potuto essere Noonan. Non sono stata più brava o più forte di altri quando ho capito cosa avrebbe potuto succedere, semplicemente non avevo scelta se non quella di amare quel bambino più di me stessa. Ho pianto, ho imprecato, mi sono detta che sarei stata disposta a perdere tutto quello che avevo pur di tenerlo con noi , poi, ragionando, ho realizzato che tutto quello che ero disposta a perdere era ciò che mi rende riconoscibile. Perdendo quello, avrei perso me stessa. E così, per avere pace, l’ho semplicemente amato al massimo delle mie possibilità. Ho amato i suoi sondini, il suo catetere venoso, la sua CPAP, il modo in cui si addormentava quando cantavo, il suo pianto finalmente udibile quando l’hanno estubato. Valerio ha lottato. Si è arreso solo quando, anche lui, non ha avuto altra scelta. Non maledico il destino che me l’ha portato via, ma ringrazio per i giorni che abbiamo passato insieme. Averlo è stata una benedizione. Lui mi ha scelta. Fra milioni di donne ha voluto me come mamma. Valerio mi ha insegnato l’amore. L’amore che non conosce il sacrificio, l’amore che non delude le aspettative. E’ arrivato fino a qui per insegnarmi quali poteri ha l’amore e io lo ricordo continuamente, ogni giorno che vivo senza di lui. E’ il mio modo per onorare la sua breve vita. Una frase dal cuore: Niente avviene per caso. La vita mette dei segni ben precisi sulla nostra strada. Se apriamo il cuore per poterli vedere tutto prenderà un colore diverso.