Dedicato alle piccole guerriere Elena e Ginevra

Due pulsossimetri sono stati donati alla Pediatria dell’ospedale Sant’Anna, in memoria delle piccole Elena Caruso e Ginevra Mazzucchelli.
Il dispositivo medico consente un monitoraggio semplice e continuo del battito e della saturazione di ossigeno. Tali parametri possono essere registrati e scaricati in un secondo tempo su Pc per studiarne con precisione l’andamento; questo tipo di monitoraggio è particolarmente indicato per pazienti con problematiche cardiache, malattie polmonari croniche ostruttive, asma bronchiale e apnea notturna.
Entrambe le due bambine erano affette dalla sindrome di Noonan, una condizione genetica rara caratterizzata da difetti cardiaci congeniti, bassa statura e tratti somatici specifici. Elena, in particolare, aveva grossi problemi cardiaci e anche Ginevra, a lungo seguita dall’èquipe della Pediatria di Asst Lariana, era tenuta sotto controllo per problemi al cuore.

“Sono particolarmente grato all’associazione che ha voluto mettere a nostra disposizione questi importanti strumenti diagnostici che ci permetteranno di seguire con maggiore accuratezza, sia in reparto che a domicilio, tanti bambini affetti da sindromi genetiche rare che soffrono di problemi cardio-respiratori – sottolinea il primario della Pediatria del Sant’Anna, Angelo Selicorni – La preziosa donazione dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, che la sofferenza si può trasformare in solidarietà, speranza ed amore, non solo a parole ma con atti e gesti concreti. Tutto questo fa parte del magico mondo della malattie rare”.

“Sopravvivere alla perdita di un figlio per una mamma ed un papà è devastante e niente e nessuno potrà mai riempire quell’incolmabile vuoto – osserva Isabella Tessari, presidente dell’associazione – La scomparsa di Elena e di Ginevra ci ha lasciato in eredità una profonda ferita aperta ma ha anche generato una gara di solidarietà che ci ha permesso di fare questo dono che sarà utile e determinante per tanti altri bambini e farà sì che il ricordo delle piccole rimanga vivo nei nostri cuori. Come associazione siamo grati a quanti hanno donato e reso possibile tutto questo ed orgogliosi di essere stati il veicolo di questa iniziativa. Da sempre il nostro primo obiettivo è il sostegno ed il supporto alle famiglie, il nostro motto #MAIPIÙSOLI ci caratterizza e ci sprona nel raggiungere tale scopo. Siamo vicini in modo particolare ai genitori di Elena e di Ginevra che stringiamo in un abbraccio”.

Mirella e la gallina parlante

Era un tiepido pomeriggio primaverile e Mirella soprano, una simpatica vecchietta, stava bagnando i fiori del suo giardino, mentre il marito lavorava a maglia una sciarpa da regalare alla nipote.

– Mi domando cosa ci trova di tanto interessante a lavorare a maglia . . . – pensava Mirella, intanto continuava a gironzolare nel suo giardino ammirando la bellezza dei suoi fiori.

Stava annaffiando una profumata rosa gialla quando sentì un rumore e vide passarle  accanto una gallina con un bel vestitino a pois, una piccola borsetta a tracolla e grandi occhiali da sole.

Mirella si sfregò gli occhi per essere certa di aver visto bene, non che fosse strano vedere una gallina scorrazzare nel giardino, ma una gallina col vestito, borsetta e occhiali da sole non l’aveva mai vista!

Posò l’annaffiatoio e la seguì. La gallina si infilò dietro una siepe e disse tra sé e sé: – devo sbrigarmi o perderò il treno!-

Mirella a quel punto era sicura che stava sognando: – una gallina parlante? ? ? –

Iniziò a chiamare il marito: “Milo, Milo, Milo!”- Ma il marito ronfava alla grande con la sciarpa tra le mani.

Allora Mirella si chinò e cercò di infilarsi dietro la siepe, proprio lì dove aveva visto andare la graziosa gallina. A fatica riuscì a spostare le foglie… e non potè credere ai suoi occhi… dietro la siepe c’era una piccola porticina dorata.

Mirella era sicura di non aver mai visto quella porta nel suo giardino, ma ad onore del vero non si era mai infilata dietro alla siepe!

Appena aprì la maniglia vide una stradina e la gallina correre a più non posso e presa dalla curiosità decise di seguirla …

LA SIGNORA MIRELLA VIDE CHE VICINO A QUELLA PORTICINA C’ERA UNA MELA, A QUEL PUNTO DECISE DI MANGIARLA E ALL’IMPROVVISO DIVENTÒ PICCOLA PICCOLA… PROPRIO DELLA MISURA GIUSTA PER POTER PASSARE ATTRAVERSO QUELLA PICCOLA PORTICINA.

APPENA ENTRATA INIZIÒ  A CORRERE A PIÙ NON POSSO PER INSEGUIRE LA GALLINA. AD UN CERTO PUNTO, VEDENDO LA GALLINA FERMA VICINO AD UN ALBERO, LA RAGGIUNSE E SENZA FARSI VEDERE SI SEDETTE VICINO A LEI. DOPO AVER RIPRESO FIATO PER LA LUNGHISSIMA CORSA, DISSE ALLA GALLINA: “SIGNORA GALLINA…”

LA GALLINA, SPAVENTATISSIMA, SALTÒ IN ARIA E SI MISE A CHIOCCIARE COME UNA PAZZA: “COCOCÒ COCÒ COOOOO”.

SOLO ALLORA LA SIGNORA MIRELLA SI RESE CONTO CHE NON PARLAVANO LA STESSA LINGUA E PENSÒ – E SE MANGIANDO UN ALTRO FRUTTO RIUSCISSI A CAPIRLA?-

MIRELLA ALZÒ LA TESTA E VIDE UN BEL ALBERO DI MANDARINI SUCCOSI, PROPRIO IL SUO FRUTTO PREFERITO. NE MANGIÒ UNO E SUBITO RIUSCÌ A CAPIRE LA GALLINA E LA GALLINA A CAPIRE LEI.

 A QUEL PUNTO LA GALLINA DISSE: “CIAO MI AVEVI SPAVENTATA!”

E LA SIGNORA MIRELLA  LE CHIESE : ”DOVE VAI COSÌ DI CORSA? E COS’È QUESTO POSTO? PERCHÉ I FRUTTI SONO MAGICI?”.

“FRENA, CALMA, QUANTE DOMANDE! SEI FINITA IN UN POSTO MAGICO, QUESTA È  FANTASELLA, LA CITTÀ DELLA GALLINELLA …. DOVE GIOCHI CON FANTASIA E LE GIORNATE  VOLANO VIA….SEGUIMI,TI PORTERO’ IN UN POSTO  FANTASTICO, TI PIACERÀ”.

MIRELLA LA SEGUI’ E RIMASE INCREDULA,VIDE UN’ALTRA PORTICINA DI COLORE ROSA E  DIETRO C’ERA UN MONDO DI  CARAMELLE, DISTESE DI PRATI ARCOBALENO DI OGNI TIPO, FIUMI DI CIOCCOLATO, UN MARE DI BIBITA ALL’ALOE VERA  E FIORI CHE PROFUMAVANO DI ZUCCHERO FILATO, ALLORA DISSE “DEVO ASSOLUTAMENTE FARLO VEDERE A MIO MARITO MILO, TU ASPETTAMI DAVANTI ALLA PORTICINA DORATA!”

ANCHE MILO MANGIÒ UNA MELA PER DIVENTARE PICCOLO PICCOLO E POI UN LAMPONE PER CAPIRE IL GALLINESE! ARRIVARONO TANTI GALLI CON LE LORO SIGNORE GALLINE E  PULCINI AL SEGUITO, FECERO UNA GRANDE FESTA E A FINE GIORNATA MIRELLA E SUO MARITO TORNARONO A CASA, MA PRIMA PROMISERO CHE NON AVREBBERO MAI RACCONTATO A NESSUNO IL LORO SEGRETO.

               -FINE-

Giada Amato (11 anni)

L’arrivo di Matita

G.B. e S.F. dell’ ISIS F. Nightingale di Castelfranco Veneto – TV ci regalano una fiaba illustrata.

Molti anni fa, in paese chiamato Cartolex, arrivò una nuova abitante di nome Matita. Appena arrivata non conosceva nessuno, le sembrava  che tutti la guardassero male… forse  perché era molto semplice rispetto agli altri: Temperino aveva  una lama tagliente, Pastelli erano colorati, Gomma era delicata e piccolina, Fogli erano magri, Penna era alta e sempre presente. Un giorno decise di andare a fare una passeggiata ma, appena uscì, vide che Temperino la guardava e rideva assieme a Gomma e Fogli. Decise allora di tornare a casa e starsene dentro; usciva solo quando fuori non c’era nessuno. Una mattina, mentre Matita stava guardando la televisione, qualcuno suonò il campanello. Andò a guardare dalla finestra e vide che erano i Pastelli. Matita non ne voleva sapere di aprire alla porta, così fece finta che non ci fosse nessuno. Pastelli suonarono ancora finché Matita non si presentò alla porta. Pastelli guardarono Matita e dissero “Ti va di venire a colorare con noi?”, Matita disse di no e tornò dentro, chiudendo la porta. Gli altri abitanti di Cartolex continuarono a prendere in giro Matita, non capivano il senso di essere così semplice… “Sei così inutile” diceva Gomma quando la incontrava “Noi riusciamo a disegnare anche senza di te”. Il giorno seguente i Pastelli tornarono da Matita per chiederle di uscire con loro. Matita, un po’ spaventata, spiegò ai Pastelli il motivo per cui aveva deciso di starsene chiusa in casa. “Sono tutti cattivi là fuori” disse Matita guardando a terra, “… mi prendono in giro” continuò. I Pastelli, dispiaciuti di vedere Matita così triste, le dissero: “Ma non è vero! Noi ti vogliamo bene!”. Matita alzò lo sguardò e sorrise. Iniziarono così a trascorrere i pomeriggi insieme. Convinti che qualcosa potesse cambiare, i Pastelli andarono a parlare con il resto degli abitanti di Cartolex. “Avete sbagliato a comportavi così” dissero i Pastelli al resto degli abitanti, “Lei non vi ha fatto nulla per meritarsi questo, l’avete presa in giro senza alcun motivo” continuarono con tono arrabbiato. Penna guardò i Pastelli e pensando alle loro parole disse: “Sì, forse avete ragione, l’abbiamo presa in giro solo perché è più semplice rispetto a noi” poi continuò: “a pensarci bene, non ha fatto nulla per indurre il nostro  comportamento, voi che dite?”. Gomma era d’accordo con ciò che aveva detto Penna. Iniziarono così a disegnare assieme, Matita faceva il disegno su Fogli, Temperino le faceva la punta quando finiva, Gomma cancellava se sbagliava e Pastelli coloravano. Questi disegni fatti dagli abitanti di Cartolex  girarono  per il mondo, grazie a Penna che scriveva tutti gli indirizzi, finendo così anche nelle Gallerie d’Arte più importanti. Piano piano tutti capirono la timidezza di Matita e iniziarono a scusarsi delle cose dette. Temperino pensò che senza Matita non sarebbero mai riusciti a realizzare tanti bei disegni, così andò da lei e, dopo essersi scusato, le disse che era davvero brava a disegnare. Da quel giorno nacque un’amicizia così forte che legò tutti e, anche se a volte capitava ancora di litigare, poi tornavano amici. I Pastelli, Temperino, Gomma, Fogli e Penna capirono l’importanza dell’amicizia, ma soprattutto impararono che, prima di fare o dire delle cose, è meglio pensare alle conseguenze.